Annessi agricoli: proposta di legge di Barberini, Smacchi e Galanello – EVITARE L’ABBANDONO DEI CAMPI, SCORAGGIARE L’ABUSIVISMO EDILIZIO E RIQUALIFICARE IL TERRITORIO

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Evitare l’abbandono della manutenzione dei piccoli appezzamenti di terreno, soprattutto in montagna e in collina, disincentivare l’abusivismo edilizio e la costruzione di manufatti di scarsa qualità. Sono queste le finalità della proposta di legge presentata dai consiglieri regionali del Pd Luca Barberini, Andrea Smacchi e Fausto Galanello, che mira a consentire la costruzione di piccoli annessi agricoli destinati agli attrezzi, agli animali da cortile o ai cani. Il disegno di legge s’intitola “Norme per la realizzazione di piccole strutture al servizio dell’agricoltura, finalizzate al mantenimento e alla riqualificazione del paesaggio rurale” e mira a “contribuire concretamente alla riqualificazione del territorio umbro, facendo fronte ai numerosi procedimenti amministrativi avviati dai Comuni, in relazione ai rilievi effettuati dall’Agenzia del territorio. “Preme chiarire con nettezza – hanno spiegato i firmatari – che l’intento dell’iniziativa non riguarda affatto la possibilità di sanare manufatti già realizzati e rilevati dall’Agenzia del territorio. Si tratta infatti di una via preclusa al legislatore regionale e di una scelta storicamente respinta con nettezza dalla Regione”.
Per Luca Barberini la proposta di legge “susciterà molto interesse nella comunità regionale e verrà sviluppata proprio con il confronto e la partecipazione dei cittadini umbri. La nostra proposta rappresenta una risposta alle esigenze di tanti umbri impegnati nell’attività agricola amatoriale e consentirà di migliorare il paesaggio, affidando ad un regolamento attuativo la disciplina delle modalità costruttive e della qualità dei manufatti che potranno essere realizzati”.
Andrea Smacchi ha spiegato che “la legge non prevede alcun consumo ulteriore del suolo. Si tratta di affrontare il problema dei numerosi manufatti non dichiarati che l’Agenzia del territorio ha rilevato e che si trovano in gran parte su terreni agricoli La norma vuole offrire la
possibilità ai proprietari dei terreni (destinati ad usi agricoli e che non
si trovino in pertinenza di una casa, ma isolati e lontani dall’abitazione
del proprietario) di abbattere l’annesso contestato potendo poi contare su
una legge che gli consenta di ricostruirlo, secondo precisi parametri
qualitativi e volumetrie, in piena legalità e con un impatto paesaggistico
diverso e migliore”.
Fausto Galanello ha rimarcato che “in molti Comuni dell’Orvietano e del Trasimeno è emersa la necessità di regolamentare la presenza di manufatti
realizzati su terreni agricoli da coltivatori, cacciatori, cercatori di
tartufi. Un presidio del territorio ma anche un presidio sociale, che
garantisce una ragione di vita a molti anziani che curano l’orto, gli animali
o vanno a caccia. Serve quindi una risposta ad un fenomeno importante,
fornendo alle istituzioni locali uno strumento per regolamentare, in futuro,
queste esigenze.<br> br>
“Tra gli obiettivi della proposta di legge – hanno evidenziato i tre consiglieri del Pd – quello di evitare che i terreni agricoli, soprattutto
quelli di montagna, vengano abbandonati a se stessi a causa
dell’impossibilità di custodirvi attrezzi, animali da cortile o cani da
caccia. Non ci sarà naturalmente alcuna possibilità di modificare la
destinazione d’uso dei terreni e si potranno realizzare manufatti (uno
soltanto per ogni fondo) con un indice di 0,003 metri quadrati per metro
quadrato, fino ad un massimo di 50 metri. Per i terreni inferiori ad un
ettaro è consentita la realizzazione di annessi fino a 30 metri
quadrati)”. <br> <br>
Barberini, Smacchi e Galanello hanno infine annunciato che la proposta di legge verrà condivisa e partecipata con i cittadini, in modo da coinvolgerli nel processo
legislativo.

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