COMMISSIONE ANTIDROGA, ASCOLTATO ASSESSORE ALLA SANITÀ – Barberini: “Quadro drammatico da studiare sul piano sociale”

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La Commissione regionale sulle tossicodipendenze, presieduta da Luca
Barberini, ha ascoltato a Palazzo Cesaroni l’assessore alla sanità Franco
Tomassoni e i dirigenti del settore. Dalla prima seduta operativa
dell’organismo costituitosi a novembre, è emerso che dietro le morti per
overdose, sopratutto quarantenni emarginati, c’è una realtà complessa in
continua trasformazione; un settore economico in mano alla malavita
organizzata e la necessità di capire e valutare il fenomeno sul piano
sociale, prima ancora che su quello sanitario.
Perugia 13 gennaio 2012 – Il fenomeno morti per overdose in Umbria è
la punta dell’icberg di una realtà tutta da scoprire, organizzata in forme
malavitose e in continua e rapida trasformazione che si può leggere non solo
nel numero delle vittime annuali, molte delle quali provenienti da fuori
regione per rifornirsi, ma anche nei tanti interventi salvavita dei servizi
di emergenza sanitaria, come il 118, sempre più specializzati nell’arrivare
in tempo per evitare morti sicure.
Dietro la tossicodipendenza c’è una potente realtà economica e finanziaria
in mano alla malavita organizzata calabrese, a ‘Ndrangheta e Camorra. Una
rete capace di reclutare in poche ore nuovi spacciatori, facendoli venire
direttamente dalla Tunisia e di metterli subito in strada con in tasca la
pianta delle città, l’indirizzo giusto, il recapito sicuro.

E’ quanto è emerso dall’audizione che la Commissione regionale sulle
tossicodipendenze ha organizzato a palazzo Cesaroni per ascoltare l’assessore
regionale alla sanità Franco Tomassoni e i dirigenti del settore Marcello
Catanelli e Angela Bravi che da anni si occupano del fenomeno.

La Commissione, alla sua prima riunione operativa dopo la costituzione nel
novembre scorso, su proposta del presidente Luca Barberini ha deciso di
chiamare in audizione anche l’assessore regionale ai servizi sociali per
poi passare all’ascolto delle varie realtà comunali dell’Umbria. Si tratta,
ha precisato Barberini, di puntare molto sulla conoscenza e
sull’approfondimento del fenomeno, rinviando in questa fase ogni conclusione
affrettata su un fenomeno molto complesso.

Dagli interventi dell’assessore Franco Tomassoni e dei due dirigenti è
emerso il seguente quadro. Sulla base dei dati ufficiali relativi al 2010 –
quelli del 2011 saranno pronti a breve – emerge che a morire per overdose
sono in prevalenza soggetti non più giovani, di 40-45 anni, emarginati e
spesso senza fissa dimora che fanno largo uso anche di più psicofarmaci,
dagli ipnotici all’alcool e che vivono in solitudine; tipico il caso di un
transessuale morto di recente sotto un ponte.
Sulla impennata di morti, ben sette, avutasi a dicembre, si valuta che possa
essere l’effetto indiretto dei numerosi arresti di spacciatori che hanno
comportato un ricambio improvviso in una parte della organizzazione, nella
manovalanza e forse nel taglio delle sostanze con nuovi adiuvanti. Ma sul
numero record di morti umbre potrebbero incidere anche parametri e criteri di
calcolo non omogenei fra le diverse Regioni.

Per il 2012 l’Umbria si è data una strategia di contenimento del fenomeno
articolata in tre punti: riorganizzazione dei servizi rafforzando i
dipartimenti; ampliamento dei servizi di prossimità per stare a contatto
diretto con le realtà dei tossicodipendenti; monitoraggio del fenomeno
attraverso l’Osservatorio epidemiologico, secondo i criteri dettati dal
ministero. Tutto ciò perché non si può continuare ad intervenire, come
negli anni ’80, con i Sert e con la semplice distribuzione di metadone.
Occorre una prevenzione mirata verso i giovani e nelle scuole, ma non certo
con generici sermoni. Il fenomeno è complesso, ha implicazioni sociali
profonde, anche l’Università dovrebbe contribuire a trovare gli strumenti
scientifici adatti ad invertire il fenomeno.
Si è parlato anche della attività della rete dei servizi che agisce con
undici Sert che contano 3.555 utenze, cento in più ogni anno; del ruolo del
privato sociale (cooperative e comunità di recupero); della forte
repressione che si è avuta su Perugia negli ultimi mesi, come del fenomeno
affitti con copertura per trafficanti e spacciatori organizzatissimi; della
presenza quasi esclusiva fra gli spacciatori di eroina di extracomunitari
algerini e della conseguente quasi estraneità di altri, come egiziani
nigeriani; dei rifornimenti di sostanze prevalentemente da Napoli, grazie ad
una potente ed oliata organizzazione che fa capo a Camorra, ‘Ndrangheta e
malavita calabrese.
Il fenomeno droga e tossicodipendenze, ha tenuto a precisare l’assessore
Tomassoni, “deve essere valutato e studiato nelle sue cause più profonde
con i servizi sociali, gli aspetti sanitari in confronto sono minimali”.

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