CRISI FASCIA APPENNINICA, SOSTEGNO AI TERRITORI COLPITI

somma

La Giunta regionale si impegni per
mettere in campo tutti gli strumenti necessari a sostegno di famiglie ed
imprese dei Comuni della fascia appenninica e territori dell’alto Chiascio
colpiti da una pesante emergenza economica e sociale.

È questa la richiesta
contenuta nella risoluzione (scaturita da due distinte mozioni presentate
rispettivamente dai consiglieri Renato Locchi, Andrea Smacchi, Luca
Barberini, Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e dal capogruppo Udc Sandra
Monacelli e poi fatta propria dalla Seconda Commissione) approvata oggi
all’unanimità dal Consiglio regionale.

L’atto, mettendo in rilievo che
“alcune zone del territorio umbro hanno subito in maniera ancor più grave
gli effetti della attuale congiuntura negativa, con particolare riferimento
alla dorsale appenninica, già storicamente penalizzata nei collegamenti e
alle prese con ritardi ingiustificabili sotto il profilo del completamento
delle grandi opere pubbliche” chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di
“farsi promotore di un Tavolo nei confronti del Governo nazionale, con la
finalità di: dare rapida attuazione all’accordo di programma stipulato a
seguito della crisi Merloni, che prevede l’impegno finanziario del Governo
per 35 milioni di euro. Proseguire con vigore l’attività per il
completamento delle infrastrutture, quali la Perugia-Ancona, assi viari
Flaminia, Pian d’Assino ed altri collegamenti viari e ferroviari
(raddoppiamento del collegamento Orte-Falconara), la diga del Chiascio.
Installare infrastrutture di collegamento immateriali, come la banda larga,
ancora assente in questi territori. Utilizzare parte considerevole delle
risorse non vincolate derivanti dai fondi Fas per sostenere la progettualità
di questo territorio”.

Il documento chiede inoltre alla Giunta di “volgere l’attenzione dei propri
strumenti di sostegno allo sviluppo, Gepafin, Sviluppumbria, Parco
Tecnologico 3A, nell’area indicata, così da suscitare un impegno
straordinario che forzi lo sviluppo e che sostenga imprese e famiglie. Dare
vita ad iniziative quali incubatori di impresa, accordi con il sistema del
credito, Fondazioni bancarie e chiamare ad un impegno straordinario tutte le
Istituzioni e forze sociali. Promuovere un impegno straordinario delle
politiche sociali della Regione e delle Istituzioni, teso a monitorare le
situazioni familiari che presentano particolari difficoltà a causa delle
crisi aziendali, con forme di sostegno attraverso interventi già previsti
dalla normativa e dalla strumentazione esistente. Prevedere nei bandi
regionali azioni di solidarietà che possano venire incontro alle famiglie in
difficoltà a causa di crisi aziendali del territorio regionale. Relazionare
al Consiglio regionale, con cadenza trimestrale, sullo stato di attuazione di
tali politiche”

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