NO ALLA CHIUSURA DELL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE – Mozione di Barberini e Smacchi per evitare l’accorpamento con le Marche

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“Evitare la chiusura dell’Ufficio Scolastico regionale”.

È con questo obiettivo che i consiglieri regionali del Partito Democratico, Andrea Smacchi e Luca Barberini hanno presentato una mozione da discutere in Consiglio regionale.

Nell’atto, i due esponenti della maggioranza rimarcano “l’inadeguatezza del provvedimento”, effetto della legge 135/12 (spending review) perché comporterebbe: “l’assenza dell’Ufficio Scolastico sul territorio con cui lavorare per rafforzare l’azione di raccordo con le realtà imprenditoriali regionali, che chiedono a gran voce una istruzione e una formazione professionale più legata alle peculiarità produttive locali, che sono profondamente differenti da quelle della Regione Marche”.

Per Smacchi e Barberini “è profondamente sbagliato prevedere la soppressione dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria prendendo a riferimento la popolazione della Lombardia, della Campania e del Lazio senza esaminare in maniera più analitica il livello qualitativo della nostra offerta formativa, le caratteristiche geografiche dell’Umbria e la sua piccola dimensione.

Nella nostra regione – ricordano – l’Ufficio Scolastico è stato sempre guidato da dirigenti di altissimo profilo professionale che ne hanno elevato il prestigio e la reputazione a livello nazionale, diventando un modello di riferimento, oltre che un valido interlocutore della Regione Umbria nel migliorare l’offerta formativa sia dell’istruzione che della formazione.

L’Ufficio Scolastico interregionale per le Marche e l’Umbria – spiegano – si articolerà in otto uffici dirigenziali non generali e in undici posizioni dirigenziali non generali per l’espletamento delle funzioni tecnico-ispettive e questo non offrirebbe sufficienti garanzie per le funzioni di assistenza, consulenza e supporto nelle varie attività che le scuole devono affrontare. Tra queste – continuano Smacchi e Barberini -, alcune sono di fondamentale importanza, come l’utilizzo da parte delle istituzioni scolastiche dei fondi europei, il raccordo ed interazione con le autonomie locali per la migliore realizzazione dell’integrazione scolastica dei diversamente abili, il raccordo con i Comuni per la verifica dell’osservanza dell’obbligo scolastico, il supporto e consulenza agli istituti scolastici per la progettazione e innovazione della offerta formativa e alla integrazione con gli altri attori locali, il monitoraggio dell’edilizia scolastica e della sicurezza degli edifici”. <br<

Per Smacchi e Barberini, in sostanza, si tratta di “tutte attività che necessitano di una vicinanza anche logistica degli uffici ed è per questo – concludono – che nella nostra mozione chiediamo alla Giunta regionale di farsi carico della criticità della situazione e promuovere una decisa azione di sensibilizzazione nei confronti del nuovo Governo nazionale, al fine di rivedere quanto previsto dalla legge ‘135/12′ ed evitare la chiusura dell’Ufficio Scolastico regionale dell’Umbria”.

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