PIASTRA LOGISTICA DI FOLIGNO, RITARDI INACCETTABILI – Interrogazione di Barberini sul futuro di un’opera strategica

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«I ritardi nella realizzazione della piastra logistica di Foligno sono inaccettabili e rischiano di avere pesanti ricadute sullo sviluppo economico e produttivo del territorio della Valle Umbra Sud: la Regione faccia chiarezza sul futuro di un’opera programmata da oltre dieci anni e finanziata da tempo e s’impegni a sbloccare la situazione».

Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, in un’interrogazione a risposta immediata presentata stamani all’Esecutivo di Palazzo Donini «per sapere le ragioni che hanno ostacolato, finora, la costruzione della piattaforma logistica di Foligno e le iniziative che la Giunta regionale intende mettere in atto per promuovere l’avvio dei lavori».

«L’idea di costruire questa infrastruttura strategica – spiega Barberini – risale al 2002, mentre nel 2008 la Giunta regionale ha espresso parere favorevole al progetto e nel 2010 sono stati aggiudicati i lavori con una gara d’appalto di oltre 23 milioni milioni di euro. Ad oggi, però, non c’è stato alcun intervento concreto e tale ritardo sta generando forte preoccupazione nel territorio interessato, dove sono particolarmente significative le produzioni meccaniche, aeronautiche, elettroniche, meccatroniche e tessili che potrebbero ottenere forte impulso dalla presenza e dalla piena operatività della piastra logistica. Il timore – sottolinea il consigliere del Pd – è che il protrarsi di questa condizione possa dirottare altrove i soggetti interessati all’infrastruttura, penalizzandone lo sviluppo futuro. L’opera, ponendosi come struttura baricentrica ideale per il collegamento stradale e ferroviario tra Umbria, Lazio e Marche, è particolarmente rilevante per il territorio della cosiddetta area vasta, soprattutto in vista del completamento della nuova statale 77 Val di Chienti. Inoltre, nell’attuale sistema economico, le piastre logistiche sono uno strumento efficace per razionalizzare e organizzare al meglio la catena trasporto-stoccaggio-distribuzione, garantendo una penetrazione efficace delle merci sui mercati nazionali e internazionali e favorendo così la crescita e la competitività del sistema produttivo umbro. In questo contesto – conclude Barberini – appare, pertanto, paradossale il ritardo accumulato nella realizzazione di quest’opera, che oltre ad essere strategica per il futuro dell’Umbria, può rappresentare una risposta concreta alle gravi difficoltà economiche e sociali che stiamo vivendo, creando nuove opportunità di lavoro e di sviluppo in un’area fortemente penalizzata dagli effetti della crisi».

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