VIA LIBERA AL TESTO UNICO DELL’ARTIGIANATO – Parere favorevole di Seconda Commissione e Comitato per la Legislazione

commisssione

Con voto unanime, la Seconda Commissione
presieduta da Gianfranco Chiacchieroni e il Comitato per la Legislazione
presieduto da Luca Barberini, in seduta comune, hanno dato il via libera al
disegno di legge di testo unico in materia di artigianato predisposto dalla
Giunta regionale. Razionalizzazione e semplificazione normativa e
procedurale, individuazione di un fondo unico per le risorse a sostegno delle
imprese: questi i punti centrali del provvedimento che raccoglie in un unico
testo sei leggi regionali. Il parere favorevole contiene alcune osservazioni
evidenziate dall’Ufficio legislativo di Palazzo Cesaroni e fatte proprie dai
commissari.

Si tratta di un provvedimento che “riconosce il ruolo di primaria
importanza dell’impresa artigiana per il consolidamento, la crescita e la
qualificazione del sistema produttivo, per lo sviluppo del territorio e per
il raggiungimento degli obiettivi di buona e piena occupazione”. Tra le
finalità, la promozione, da parte della Regione, dello sviluppo, oltre alla
valorizzazione e la tutela dell’artigianato nelle sue diverse espressioni
territoriali, artistiche e tradizionali, attraverso politiche per lo sviluppo
d’impresa, l’accesso al credito, lo sviluppo tecnologico ed organizzativo, la
promozione delle produzioni, la tutela e la valorizzazione dell’artigianato
artistico, la formazione e l’occupazione”.

Attraverso questo atto vengono ricomprese in un’unica legge almeno sei
normative precedenti, a partire dal vecchio testo unico dell’artigianato del
1990 fino all’ultima disciplina per le estetiste del 2009. In sostanza,
l’intera normativa regionale sull’artigianato viene semplificata e resa più
leggibile e riassunta in un testo unico di soli 55 articoli, l’ultimo dei
quali abroga dieci leggi preesistenti e cancella molti articoli e commi di
norme ormai superflue, confermando tutte le parti essenziali della
legislazione accumulatasi in Umbria negli ultimi 22 anni, a partire dagli
strumenti di crescita e di incentivi al settore.

Vengono fatte scelte essenziali, come la decisione di ricondurre tutte le
disposizioni normative in un quadro di coerenze facilmente leggibili e tutte
le risorse finanziarie, prima disperse in tanti capitoli di bilancio, in un
unico fondo dal quale attingere con due sole destinazioni, spese correnti e
spese per investimenti.

Fra le novità più importanti, frutto anche delle semplificazioni introdotte
di recente a livello nazionale, la possibilità concreta di aprire una nuova
attività artigianale solo con una comunicazione alla Camera di Commercio.
Molti gli organismi aboliti. Una sola commissione regionale di cinque membri,
non retribuiti, sostituirà due commissioni provinciali e tutte le funzioni
autorizzative e di controllo, faranno capo a tre soli enti Regione, Comuni e
Commercio di Commercio. Verranno ridotte anche le norme sui marchi di
qualità ed avranno invece un ruolo molto importante le agenzie per le
imprese con funzioni di sussidiarietà; mentre ai fini del nuovo
apprendistato giovanile viene valorizzata la figura del maestro artigiano,
inteso come soggetto incaricato di trasmettere saperi artistici, ad esempio
come nel mondo della ceramica o della lavorazione dell’oro. Attenzione
particolare è stata dedicata al mondo degli acconciatori e degli estetisti:
sarà possibile aprire nuove attività con la semplice presentazione di una
pratica Scia, ma verranno intensificati controlli ai fini di reprimere
l’abusivismo in queste professioni

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