APPROVATA LA RIFORMA DEL SISTEMA AMMINISTRATIVO REGIONALE E DELLE AUTONOMIE LOCALI – Barberini: “Riforme incisive. Tutelare efficacemente la montanità”

palazzo_cesaroni_2012

L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato
con 20 voti favorevoli e 10 contrari (Pdl, Lega nord e Udc) la proposta di
legge sulla Riforma del sistema amministrativo regionale. Prima del voto
sull’intero provvedimento sono stati approvati alcuni emendamenti proposti
dalla Giunta regionale (tra cui quello che prevede il trasferimento
all’Agenzia forestale regionale del personale operaio alle dipendenze delle
Comunità montane, anche in assenza di contratto a tempo indeterminato). Il
Consiglio ha poi messo ai voti due ordini del giorno: quello sottoscritto da
tutti i capigruppo di maggioranza, primo firmatario Oliviero Dottorini (Idv),
è stato approvato con 20 voti favorevoli, compresa la Lega nord e 8 contrari
del Pdl ed impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti delle autorità dello
Stato affinché vengano soppressi i consorzi di bonifica “consentendo una
diversa allocazione dell’esercizio delle funzioni pubbliche”. Respinto
invece con 23 voti (5 a favore espressi dai consiglieri di Prc-Fds, Idv e
Lega Nord) il secondo ordine del giorno, presentato dai due capigruppo
Stufara (Prc-fds) e Brutti (Idv) per chiedere in aggiunta al precedente anche
l’impegno della Giunta ad attivarsi per “impedire l’emissione dei ruoli dei
consorzi nelle fasi transitorie, e valutare la possibilità di ridurne il
numero dai tre attuali ad un unico ente di bonifica”.

Questo il commento di Luca Barberini: “Nessuna confusione nella maggioranza, ma la salda convinzione
della necessità di operare riforme incisive che nasce dalla consapevolezza
della drammaticità della crisi e dal fatto che le risorse dell’Umbria,
piccola regione, sono per 2/3 di natura pubblica. Alla luce di ciò occorre
razionalizzare, semplificare, rendere più efficiente il sistema e agire poi
sui fattori di sviluppo. Le riforme sono ‘necessarie’ non perché
richieste dall’Europa, ma per accrescere la credibilità del Paese; sono
inoltre auspicate dalla Comunità regionale che chiede meno oneri, celerità
nelle decisioni, efficienza e semplificazione amministrativa. Dobbiamo andare
avanti con coraggio e coerenza: le riforme che oggi discutiamo non sono
esaustive, ma un primo passo in avanti; altri se ne dovranno fare per
attuarla: Ati e Consorzi bonifica. Altre ancora ci attendono. Lo scioglimento
delle Comunità montane, atto necessario che non ci deve far perdere di vista
l’obiettivo strategico della tutela della montanità che va perseguita sia
per garantire un sostegno ai territori montani, oggettivamente svantaggiati
dal punto di vista economico, sociale e culturale, soprattutto quelli della
fascia appenninica, sia perché essi stessi potenziali fattore di sviluppo
regionale. Bene la centralità assegnata al ruolo dei Comuni che la
eserciteranno attraverso le Unioni speciali, andare avanti su questa strada,
con l’attenzione costante a non realizzare una Regione ‘Moloch’ che fa
tutto, con il rischio di assorbire risorse per mantenere se stessa.
L’obiettivo è sempre più quello di assegnare i poteri di gestione ai
Comuni e agli enti di secondo livello. Per ciò che riguarda l’Agenzia
regionale per la forestazione occorre perseguire l’assoluta qualità e
competenza nell’indicazione dei criteri per la scelta dell’Amministratore
unico”.

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